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19 marzo: festa del papà

19 Marzo 2015

C’è la festa della donna e tutti a dire che è inutile perchè le donne andrebbero festeggiate tutto l’anno, c’è la festa degli innamorati e tutti a dire che è solo una festa commerciale, c’è la festa della Repubblica e tutti a dimenticarsi per cosa sia stata istituita e poi, c’è la FESTA DEL PAPA’.

19 marzo. Ci insegnano all’asilo che questo è un giorno speciale da dedicare al nostro papà e noi lo riempiamo di disegnini all’apparenza stupidi (ma così teneri) e di pensierini che regaliamo all’uomo della nostra vita.
Almeno io ho fatto così e, se posso, ancora lo faccio.
In questo sono davvero una bambina poco cresciuta o forse semplicemente con lui riesco ad essere me stessa e a non mascherare le mie debolezze.

Questo sarà forse il primo articolo nel quale scrivo veramente di me stessa e metto a nudo i miei sentimenti ma lo faccio per fare a mio modo gli auguri al mio splendido papà.
Ci sentiamo quasi ogni giorno ma ormai sono 6 anni che vivo fuori casa e ogni volta che imbocco l’autostrada per andare a trovare i miei genitori, ogni volta che c’è una festa o un evento che mi riporta a Pordenone mi si stampa il sorriso sulla faccia e divento immediatamente la persona più felice della Terra: canto, scherzo e non penso a niente.
Anche le 6 ore sull’A1 Roma-Pordenone erano niente per me e tante volte neppure mi fermavo all’autogrill per poter arrivare prima a casa e abbracciare loro che mi aspettavano con la cena pronta e Roccia saltellante.
Sono figlia unica e lo sono anche per mia scelta perché sono stata amata e assecondata anche nell’ennesima richiesta dettata dalla mia incontenibile gelosia, ho sempre voluto essere l’unica agli occhi di chi amo. Col tempo ovviamente ho capito…

Ero una di quelle bambine che voleva sposare il suo papà e ancora adesso è una bella lotta per chi ha deciso di stare al mio fianco. Tutti gli uomini vengono paragonati al mio papà e nessuno ne esce vincitore. Lui è e rimarrà sempre “l’aggiustatutto” come l’ho definito una volta all’asilo perché lo vedevo sempre intento ad aggiustare cose, a creare oggetti da altri oggetti, a darsi da fare. Mio padre è così, non può stare fermo, deve sempre fare qualcosa e sistemare tutto. Anche il mio cuore.
Un padre può sbagliare tanto, può non sentirsi all’altezza di questo ruolo, può non sapere cosa fare ma sarà sempre un esempio e io ringrazio il mio per essermi sempre stato vicino, per avermi desiderata, per amarmi, per esserci.
Grazie papà, tanti auguri.

Ce ne fossero come te!

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